lunedì 4 luglio 2011

Attacco al cuore del Welfare

L'annunciata cosiddetta “manovra” di 47 mld è spalmata su quattro anni, quando la responsabilità governativa della “macelleria sociale” sarà, nel 2012 o 2013, d'incerta attribuzione all'attuale centro-destra inventato e danarosamente tenuto in vita da Berlusconi. Nel frattempo, l'esito dell'accordo contrattuale raggiunto tra ConfIndustria ed i Sindacati confederali ripropone la strada del “conflitto” quale unico orizzonte di resistenza all'omologazione neo-mercantile delle cosiddette “relazioni industriali”. I “mantra”, megafoni servili del degenerato potere berlusconiano, diffondono la suggestione d'una assicurazione da stipulare individualmente contro ogni evenienza previdenziale, sociale e di accesso ai “servizi” alla persona ed alla comunità erogati dal vigente Welfare, come se fosse possibile permettersela, unitamente ad una costellazione di nuovi “sacrifici” da sostenere necessariamente, in esclusiva riservati ai lavoratori dipendenti, che vanno dall'inaudito aumento dei biglietti per il trasporto (bus, treni) alle polizze auto fuori controllo, dai costi impazziti dei carburanti ai prezzi dei prodotti alimentari, dall'esponenziale indebitamento dei nuclei familiari con le banche alle insostenibili tariffe del gas, elettricità, telefono. Contestualmente – con i bavagli ai giudici e ad alcuni media – l'apparato governativo cerca di non far conoscere le trame reali che riguardano l'affossamento definitivo del residuale assetto “democratico” del sistema politico-istituzionale italiano contaminato, da decenni ed oggi aggiornato, dal progetto eversivo piduista attualizzato con nuovo “personale” dedicato.

Il Presidente Napolitano, assorto e titubante come sempre, incoraggia la “manovra” condividendone la “strategia tremontiana”d'attendere l'effetto che farà sul PIL, nonostante il peso oggettivamente devastante che eserciterà sul corpo sociale, laddove le tasse sul reddito restano e, nel contempo, si smantella il sistema di protezione sociale aumentando ulteriormente a dismisura prestazioni socio-sanitarie (tickets di 46 euro), come si strumentalizza l'incremento di “speranza di vita” condannando donne ed uomini ad un più lungo periodo di lavoro. La “manutenzione” dell'esistenza è ridotta ad una variabile affatto significativa da parte dei farabutti che occupano il loro tempo ad elaborare piani di tagli indiscriminati della spesa sociale mentre cercano di irretire l'opinione pubblica con la paventata tassa sui SUV, certamente sostenibile da chi i SUV gli acquista. È lo stesso inganno della presunta abolizione degli stipendi dei Ministri che – in ogni caso – conservano l'eccessivo introito di 15 mila euro in qualità di parlamentari. I cittadini massacrati da tale “manovra” - ricordiamolo – sono già stati truffati al tempo dell'adozione della moneta unica europea quando, conservando i livelli di tassazione in “lire”, hanno ottenuto un potere d'acquisto dimezzato. Con le banche europee ed internazionali che, di fatto, decidono la stessa sopravvivenza degli Stati europei (Grecia), l'anestesia indotta dall'impero televisivo e mediale alle menti, da oggi, anche nella metropoli italiana, avrà un minor effetto allucinogeno e le piazze vedranno il popolo infiammarsi lacerando ogni conformismo democraticista di massa promosso dal “sistema dei partiti” in declino.

Diversamente antagonisti (rispetto alle forme di maniera del passato), come “nuovi barbari” che invadono e distruggono le “consuetudini del potere” con un'unica meta da perseguire: fuoriuscire dal capitalismo, realizzare il comunismo.

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