domenica 6 febbraio 2011

Allontanarsi da "puttane di regime" e "bastardi"

Il clima, tutt'altro che ovattato, laborioso e trasparente, della “politica” italiana denuncia ancora una volta la sua sostanziale, completa latitanza. Ogni giorno la “politica” scivola nella consueta mobile melma del malaffare e del malcostume. I lamenti coreutici della cosiddetta “opposizione”, ripetuti ed improvvisati, di esponenti, in ordine sparso, vocianti come volgari avventori appostati in bar o centri commerciali, mostrano l'affanno di chi non sa come fare le battaglie che a loro spetterebbero. L'opposizione parlamentare evoca, allarmata, lo scandalo del Palazzo che è sfregio della “legalità”, ma si guarda bene dall'attivare iniziative credibili, riscontrabili nel dare spazio alle rivendicazioni legittime dei lavoratori, dei cittadini, della società civile. Il fetore insopportabile dell'autoreferenzialità da “ceto politico”, si propone all'opinione pubblica come silenzio complice o inutile retorica, irrimediabilmente omertosa al cospetto di problemi sociali, strutturali, ai limiti della sopportabilità popolare. D'Alema imperversa, nonostante precedenti prove scellerate. L'ex premier della guerra nei Balcani prova ad estrarre dal cilindro la solita mela avvelenata – coalizione monstrum partitica di centro-sinistra antiberlusconiana (dai fascisti ai post-comunisti) in grado di sostenere anche un “depurato” Governo leghista e di destra, il cui leader non sia il “puttaniere” -, incapace di pensare ad altro - perpetuare il rito consociativo del “potere” fine a se stesso -, come se un'altra “democrazia” non sia possibile non più affidando, a sbiadite eminenze grigie, il compito di disfare la tela delle coraggiose lotte dell'antagonismo sociale. Delle bastardate d'alemiane (vedi la sintonia con la destra sui temi della gestione dei “migranti” o la posizione sullo “schiavismo operaio” voluto da Marchionne) è lastricato il cammino della recente “crisi” economica e sociale che ha ferocemente azzannato lavoratori e cittadini. L'arroganza pdessina si coniuga con la prosopopea di chi medita interessi propri (esattamente specchiandosi alla “cultura berlusconiana di governo”, prototipo da oltre un decennio); sembra d'essere in presenza di quel genere di rivelazioni alla wikileaks che – parafrando il “Gattopardo” - dicono senza dire: “con il ponte di Messina, benefici alla mafia”, oppure, “i politici italiani fanno poco contro il crimine” e via non-dicendo. La cosiddetta “opposizione”, piuttosto che innescare mobilitazione di massa (ad esempio, lavorare allo sciopero generale e generalizzato contro l'élite industriale, finanziaria e politica) della quale, evidentemente si ha il timore che spazzi via non solo la banda criminale al governo del Paese, ma anche l'attuale modalità di rappresentanza “democratica”, latita e si sottrae a questa vera responsabilità civile. Piuttosto che creare le condizioni per una transizione politico-istituzionale sostenuta dal popolo sovrano, incapace del cambiamento vero, la cosiddetta opposizione, si nasconde nel vetero parlamentarismo, pronta ancora una volta a lasciare il terreno alla “soluzione cilena” delle contraddizioni sociali, quando sempre più intensamente le rivolte dall'Europa continentale coinvolgeranno altri paesi mediterranei. A tutti i soggetti sociali che la crisi del capitale globale non vogliono pagare sulla propria pelle, la decisione sul “che fare”.
Link: http://www.bolognacittalibera.org/profiles/blogs/organizzare-lunita-contundente

Nessun commento:

Posta un commento